Un paio di giorni fa è stato pubblicato un documento che riporta le specie scoperte negli ultimi 10 anni in Amazzonia. Se lo scaricate troverete alcune specie di Apistogramma veramente affascinanti come Apistogramma barlowi e A. baenschi e tutta una serie di pesci ed altri animali di cui alcuni sono davvero impressionanti. Anche l'occhiata più rapida permette di sfiorare una biodiversità che noi europei possiamo solo sognare. Non voglio sminuire questo tesoro tropicale, ma bisogna però ricordare che ci piace cullarsi nelle nostre "sfighe": "Qua c'è poco di interessante" oppure "Tutto già noto". Tuttavia il già noto riserva continue sorprese. Lasciatemi spiegare meglio.
È da qualche anno (cinque per l'esattezza) che seguo gli anfibi di una zona umida costituita da alcune pozze di discrete dimensioni che stanno in una vecchia cava di argilla. In quest'area si trovano quasi tutti gli anfibi che è lecito aspettarsi in una zona di pianura lombarda: raganella italiana (Hyla intermedia), rana agile (Rana dalmatina), tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris meridionalis), tritone crestato italiano (Triturus carnifex), rana verde (Pelophylax klepton esculentus). Manca la rana di Lataste (Rana latastei) che stranamente non frequenta l'area per la riproduzione (una volta ogni tanto si trova qualche esemplare erratico, ma nulla di più) e il rospo comune (Bufo bufo), ma quest'ultimo non se la passa molto bene ultimamente in pianura e ha visto una importante riduzione delle popolazioni.
In questi cinque anni ho monitorato la popolazione della rana agile che ho visto praticamente raddoppiare (non chiedetemi il perché, vorrei dire che è merito degli interventi che abbiamo pianificato, ma mentirei; la risposta è non lo so. Ci sto comunque lavorando!). Ho anche notato che la densità delle larve di tritone crestato è molto irregolare tra le diverse pozze: una pozza ha una quantità di larve che è praticamente doppia rispetto a tutte le altre. In base a questi dati ho spinto perché si studiasse anche la chimica dell'acqua della zona e l'analisi ha rivelato che la raccolta d'acqua incriminata ha una quantità di nitrati molto elevata rispetto alle altre. Casualmente la persona che ha analizzato l'acqua è un esperto di chironomidi e gli usuali rilievi idrobiologici standard hanno evidenziato un chironomide che in Italia è stata rilevato solo una volta circa una sessantina d'anni fa, in Umbria tra l'altro. In attesa della pubblicazione della notizia tengo riservato il nome della specie, ma appena diventa pubblico scriverò un aggiornamento. Posso solo dirvi che è una specie dalle abitudini particolari.
Una larva di chironomide.
Wikimedia Commons.
L'invito è quindi di lamentarsi meno e uscire di più. Nessuno può dire cosa troverete la fuori. Siamo in un momento favorevole dato che i boschi piantumati circa quarant'anni fa ora stanno maturando e ci sono buone opportunità di vedere qualcosa di nuovo. Non importa cosa guardate, ce n'è per tutti. Per concludere potrei raccontarvi anche di un pesce che sto seguendo da un po' e della cui distribuzione si sa veramente poco – vive nei fontanili, sì, ma quali? – ma questa storia la riservo per un'altra volta. Curiosi?
2 commenti:
Sono moooolto curioso su questa cosa del pesce nei fontanili...;-)
:-D
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