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martedì 12 febbraio 2013

L'isola che c'è e il post che non c'è


Oggi, 204° compleanno di Charles Robert Darwin, si è festeggiato l'evento con l'ottava edizione del Carnevale della Biodiversità che è dedicato al tema delle Isole, laboratori di evoluzione. 
La novità di questa edizione è tutta personale: non vi ho partecipato. Non mi mai è piaciuto giustificarmi, vi invito perciò a leggere i diversi interventi che trovate al blog Leucophaea.
Se ne avete voglia ascoltate questa puntata di Radio 3 Scienza dove Marco Ferrari descrive l'attività del Carnevale della Biodiversità e l'edizione odierna. Nella prima parte della trasmissione viene intervistato Marco Di Domenico autore di Italiani pericolosi, un libro che ho letto di recente e che mi sento di recensire prossimamente. Buone letture.

lunedì 4 febbraio 2013

Cryptoheros cutteri


Maschio di Cryptoheros cutteri.

I Cryptoheros rappresentano per molti acquariofili il primo contatto con i ciclidi. Generalmente si tratta di pesci riprodotti in massa dagli allevatori asiatici (sottoposti quindi a selezione e ibridazione da generazioni) e che possono essere allevati in acquari di ridotte dimensioni. Nulla di strano che possano essere considerati la nave scuola della ciclidofilia internazionale. Nel mio ritorno alle origini sto venendo in possesso di  Cryptoheros che hanno scarsa diffusione tra gli appassionati italiani.
Vi risparmio il pippone tassonomico riguardante il genere, trovate qualche accenno qui, perché in questo post voglio proporvi qualche notizia sull'ultima specie che è arrivata nelle mie vasche: Cryptoheros cutteri



Femmina di Cryptoheros cutteri in livrea riproduttiva mentre accudisce le larve.

C. cutteri è una specie che vive nelle regioni atlantiche degli stati di Guatemala, Honduras, Belize e che solo di recente è stata osservata lungo l'area del San Salvador che si affaccia sull'Oceano Pacifico (qui trovate la check-list fresca di stampa dei pesci delle acque interne dello stato). Come altri Cryptoheros abita le aree fluviali a corrente lenta, anche se nella mia vasca ho una pompa a elevata portata che tuttavia non sembra impensierire la coppia.
Il nome C. cutteri è stato "riesumato" da Schmitter-Soto nell'articolo del 2007 che ha rivisto il genere Archocentrus. Non tutti gli studiosi sono però d'accordo sulla resurrezione (figuriamoci se troviamo dei tassonomi che abbiano opinioni identiche) perché le differenze tra  chetumalensis, spilurus e cutteri non sono così nette come descritte dall'autore. La caratteristica più evidente di C. cutteri è data dalle pinne pelviche chiare che sono nettamente diverse da quelle scure di C. spilurus e chetumalensis (sorvoliamo sul fatto che Schmitter-Soto non metta in particolare luce questa differenza)Se qualcuno dubita del fatto che basti un carattere del genere (unito a qualche minima differenza nella barratura) a identificare una specie, sappia che è molto difficile convincerlo del contrario. I più coraggiosi possono affrontare la lettura di questo articolo in tedesco tratto dal bollettino dell'Associazione ciclidofila tedesca che tratta con dovizia di particolari le differenze tra le varie specie. La mia conoscenza del tedesco purtroppo è troppo incerta per fornirvi una traduzione seria.





Concludo con un video della coppia che dopo pochi giorni di convivenza in acquario ha deposto in un angolo su un lato di un sasso sprofondato nella sabbia.  I Cryptoheros depongono le uova in cavità e quindi ricercano sempre i luoghi più appartati di una vasca. Contrariamente a come agisco di solito ho imposto i partner dato che mi sto convincendo che con questo genere non sia necessario crescere un gruppo di giovani per avere coppie affiatate. In questo breve video potete osservare la dedizione, il continuo lavoro e la frenesia che contraddistinguono i novelli genitori. Pochi altri ciclidi si occupano della prole come i centroamericani. Abbandonare i ciclidi africani non è stato vano!