Privacy Policy e note legali

domenica 28 giugno 2009

Non ci posso credere

Ultimamente leggo molto e scrivo poco (gli ultimi aggiornamenti del blog lo testimoniano) e tra le mie letture trova posto anche Cichlid News, rivista che non può e non deve essere considerata scientifica, ma non si vive di sola scienza, ed ancora oggi mi procura soddisfazione leggere di acquari ed acquariofili. Questo breve prologo è per dire che quando mi è arrivato l'ultimo numero (luglio 2009) a momenti mi veniva un colpo dalla soddisfazione: non sono l'unico che unisce tassonomia e ciclidi. Tutti e tre gli articoli principali della rivista parlano di tassonomia, anche ad un livello abbastanza approfondito. Per esempio Willem Heijns descrive il principio dei tre taxon, il principio per cui quando si confrontano tre taxon (tre gruppi di organismi, praticamente diverse popolazioni o specie possono essere considerate taxon), due sono sempre imparentati tra loro rispetto al terzo. Heijns descrive in lungo e largo il principio, ne elenca pregi e difetti e poi si lancia nel commento di uno studio del 2008 che analizza le relazioni filogenetiche dei ciclidi centroamericani. La tabella a corredo dell'articolo evidenzia una vasta ricollocazione di specie in diversi generi e l'ipotesi che a breve saranno eretti NOVE nuovi generi che magari (come no...) presenterò in un altro post.
Un altro articolo è a firma di Ad Konings che tanto per cambiare tratta di ciclidi del Lago Malawi (mi pare che Ad stia abbandonando il lago Tanganica, forse perché secondo lui le specie che rimangono da scoprire nel lago sono molto poche; questo me lo disse lui l'ultima volta che ci siamo visti a Faenza, rispetto al Malawi dove ogni volta che si immerge vede sempre qualcosa di nuovo) e in particolare del complesso Pseudotropheus elongatus la cui definizione risale al lavoro storico (1983) del gruppo di Ribbink. Ad Konings parte dall'analisi della strategia alimentare di questi ciclidi correlandola alla forma del cranio e dell'osso del vomero.
Ho il sospetto che 10 anni fa articoli del genere sarebbero stati rifiutati oppure ampiamente rimaneggiati perché troppo tecnici. Forse i ciclidofili sono davvero avanti.


PS: il sospetto che mi rode dentro è che questo numero di Cichlid News sia una mera eccezione rispetto alla media dei contenuti pubblicati oppure, ancora peggio, che la rivista parli a pochi ciclidofili, un'elite snob, arroccata nella sua torre d'avorio, incapace di comunicare con il resto del mondo e soprattutto totalmente disinteressata a farlo.

lunedì 15 giugno 2009

Andinoacara ed il solito dilemma riguardante i generi come categorie

Un nuovo genere, Andinoacara, per "vecchie" conoscenze. A decretarlo è una ricerca condotta attraverso l'uso combinato di caratteri morfologici e molecolari che ha indagato le specie del gruppo Aequidens pulcher-rivulatus trovando loro una nuova posizione sistematica. Ecco una breve scheda Le considerazioni le lascio al termine.


Andinoacara n. gen

Specie tipo: A. latifrons

Specie: Andinoacara biseriatus, A. coeruleopunctatus, A. latifrons, A. pulcher, A. rivulatus, A. sapayensis, A. sp. "Maracaibo", A. sp. "Silversaum".

Distribuzione: Genere di ciclidi sudamericani, tranne una specie che raggiunge l'America Centrale inferiore (A. coeruleopunctatus), a distribuzione fondamentalmente nord-occidentale ed in piccola parte cis-andina che raggiunge il bacino dell'Orinoco.

Note: il genere Andinoacara non presenta caratteristiche uniche che lo possano distinguere da altri Cichlasomatini, ma piuttosto una combinazione di caratteristiche. Per esempio gli Andinoacara depongono su substrato e non raccolgono le larve in bocca a differenza di Tahuantinsuyoa e Bujurquina che sono incubatori orali larvofili. Da questi due generi si distingue anche per la distribuzione trans-andina.

Dovremmo essere perciò contenti dell'erezione di Andinoacara che viene a risolvere alcuni dubbi che si agitavano nella mente dei tassonomi da oltre vent'anni. Nell'articolo si accenna anche al fatto che il genere Aequidens dovrebbe scomparire perché cadrebbe in sinonimia con Cichlasoma data la propria condizione di parafiletia. Cosa vuol dire che un genere è parafiletico? Per rispondere conviene dare qualche definizione. Un taxon (un gruppo di organismi) è monofiletico quando include tutti i discendenti di un progenitore incluso il progenitore stesso. Polifiletico, invece, è un gruppo di specie al cui interno non vi sono parentele, e parafiletico è un gruppo che non contiene tutti i discendenti di una specie.
Ecco un esempio.

Immagine tratta da Wikimedia Commons

Secondo gli autori Aequidens sarebbe un genere parafiletico e perciò per raggiungere la monofilia dovrebbe includere anche Cichlasoma che per ragioni di priorità temporale diventerebbe quindi il nome corretto del genere fagocitando Aequidens. Qual è il problema? Il problema sta nel fatto che non tutti sono d'accordo sul fatto che la tassonomia debba cercare di produrre gruppi monofiletici. Il buon Ernst Mayr, per esempio, ricorderebbe come la classificazione linneana ha prodotto numerosi gruppi parafiletici che hanno dignità di esistere. Il metodo cladista di classificazione, sistematica filogenetica è il nome forse più adatto, invece, giustifica unicamente l'esistenza di gruppi monofiletici. Inutile dire che la cladistica ed è anche il metodo di classificazione attualmente più in voga tra i tassonomi.
Quindi Andinoacara farà cadere il vetusto Aequidens? Dipende. Quello che mi scoccia è che anche oggi sto facendo le ore piccole per scrivere di un genere di ciclidi dopo che avevo promesso solennemente di non occuparmi più di questa categoria linneana. In fondo i generi sono un qualcosa che esiste solo nelle nostre menti che hanno un disperato bisogno di categorizzare la realtà.

PS: sull'onda dello sconforto tassonomico eviterò di segnalare che anche il genere di recente descrizione Ivanacara è a rischio. Solo la convinzione che anche le ipotesi tassonomiche siano scenza e che quindi il dibattito non può che migliorare la nostra conoscenza del mondo naturale mi sprona a segnalare questa discussione apparsa sul forum Cichlid Room Companion che approfondisce quanto ho introdotto in questo post.

PPS: ovviamente sono conscio che infrangerò puntualmente la mia promessa al primo genere di Ciclidi che verrà descritto.


Musilová, Z, O. Říčan and J. Novák. 2009. Phylogeny of the Neotropical cichlid fish tribe Cichlasomatini (Teleostei: Cichlidae) based on morphological and molecular data, with the description of a new genus. J.Zool. Syst. Evol. R.