Cyathopharynx furcifer è un ciclide endemico del lago Tanganica appartenente alla tribù degli Ectodini. Si tratta di una specie ad incubazione orale materna i cui maschi vivono in gruppi chiamati lek dove hanno la possibilità di mettersi in mostra di fronte alle femmine prossime alla riproduzione. Per appartenere ad un lek un maschio di Cyathopharynx deve costruire un cratere di sabbia che fungerà da talamo nuziale. Dopo l'accoppiamento la femmina se ne va per occuparsi della prole da sola, mentre il maschio continuerà ad attirare altre femmine. Generalmente i maschi al termine della stagione riproduttiva abbandonano l'arduo compito della riproduzione dato che mantenere simili castelli di sabbia richiede un dispendio energetico notevolissimo.
Un recente studio ha sondato il ruolo dei crateri nella scelta dei maschi da parte delle femmine di Cyathopharinx furcifer nella località di Kasakalawe Bay nei pressi Mpulungu in Zambia. Un cratere poteva essere distrutto, ingrandito, ridotto oppure disturbato, nel senso che i paraggi venivano manipolati.
Ancora una volta si è osservato che "bigger is better"; le femmine visitavano maggiormente i maschi più attivi e con i crateri più grandi – la solita storia dell'individuo più dotato e facoltoso? Una delle spiegazioni suggerite è che le femmine potrebbero essere attirate dai crateri più grandi perché sono più evidenti, ma non necessariamente visitare maggiormente un cratere significa accoppiarsi con il possessore. Un aspetto interessante riguardante la grandezza dei crateri è che nei castelli di sabbia che erano stati allargati artificialmente dagli studiosi, il proprietario si preoccupava di ridurlo alle dimensioni originarie. Qualcosa del genere è stato osservato anche negli uccelli giardinieri i cui nidi erano stati arricchiti di oggetti: i maschi proprietari riducevano lo sfarzo del nido probabilmente per evitare attacchi da parte degli altri maschi che sapevano che i possessori non erano all'altezza del nuovo nido.
Tuttavia la grandezza del nido sembra essere solo la una delle caratteristiche ad essere prese in considerazione dalle femmine dato che durante la perlustrazione del luogo esse considerano anche altre proprietà dei nidi. Nell'articolo si trovano ulteriori informazioni e quindi scaricatelo dal link in calce al post. Prima di concludere un paio di considerazioni.
La prima riguarda la confusione tassonomica in cui sembra giacere il genere Cyathopharynx. In molte località sono presenti due forme di furcifer, una chiara ed una scura, che su suggerimento di Ad Konings sono state identificate come Cyathopharynx furcifer e C. foae. Il riconoscimento della seconda specie non è ancora avvenuto da parte della tassonomia ufficiale. In secondo luogo anche gli autori di maggior prestigio compiono errori che non vengono corretti neppure dai revisori. Il termine cf che accompagnato al nome di una specie significa confronta non può essere scritto c.f. Hanno ragione a dire che la tassonomia è una disciplina in declino.
Schaedelin F. C., Taborsky M. 2010. Female choice of a non-bodily ornament: an experimental study of cichlid sand craters in Cyathopharynx furcifer. Behav Ecol Sociobiol, 64: 1437–1447.
PS. il filmato in questione riporta dei Cyathopharynx in riproduzione solo negli ultimi minuti.
2 commenti:
Ciao Livione, effettivamente riconoscere furcifer da foae non è sempre agevole, guardavo ad esempio il libro di Loose preso a Faenza, ci sono diverse foto, ma la differenza, guardando solo la foto, di alcuni furcifer e foae è veramente inesistente.
A livello genetico esistono studi?
Miles
C. foae può essere ricondotto alla forma scura di Cyathopharynx. Konings afferma seguendo Martin Geerts che Vaillant (il descrittore di Ectodus foae poi posto in sinonimia con Tilapia grandoculis a sua volta posto in sinonimia con C. furcifer) corresse il nome foae in foai, ma una volta che è scritto un nome non ci sono santi, il nome è quello. Per quanto riguarda le differenze. C. foae maschi sono generalmente più scuri mentre le femmine hanno alcune macchie indefinite sui fianchi. Tuttavia la distribuzione non è così chiara e probabilmente le specie potrebbero essere più di due. Al momento non ricordo studi genetici o morfometrici sul genere, ma magari spulciando le tabelle di studi dedicati agli ectodini qualcosa si può trovare. Qualcosa del genere era stato fatto per il genere Ophtalmotilapia (studio morfometrico) alcuni anni fa, ma poi non si è proceduto ulteriormente.
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