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sabato 7 febbraio 2009

Crenicichla tesay: updates

Ho ricevuto l'articolo riguardante Crenicichla tesay, ma tutto sommato non vi ho trovato molte altre notizie rispetto a quanto ho già pubblicato qua.
Il bacino del río Iguazú oltre alla nuova specie accoglie altre due Crenicichla descritte C. iguassensis e C. yaha e tutta una serie di forme simili a C. iguassensis che in futuro potrebbero raggiungere lo stato di specie. A questo indirizzo potete vedere una fotografia recente di un maschio di C. tesay che ricorda in modo impressionante C. scottii. Nelle acque argentine vivono altre 13 specie di questo genere che attualmente è il genere di Ciclidi con il maggior numero di specie (gli Apistogramma contano solo una manciata di specie in meno): C. celidochilus, C. gaucho, C. hadrostigma, C. upiaensis, C. lepidota, C. minuano, C. missioneira, C. niederledeni, C. scottii, C. semifasciatus, C. tendybaguassu, C. vittata e C. yaha.

Casciotta, J.R. & A.E. Almirón (2008): Crenicichla tesay, a new species of cichlid (Perciformes: Labroidei) from the río Iguazú basin in Argentina. Revue suisse de Zoologie 115 (4): 651-659

10 commenti:

Anonimo ha detto...

E' buffo che questa esplosione si sia verificata in un genere principalmente di predatori, comprese le labbra carnose (tendybaguassu) o la testa di rana (semifasciata) e che l'asse di diffusione sia rimasto delimitato al rio uruguay mentre ad est troviamo unicamente C. punctata. Al contrario dei gymno che hanno avuto diffusione totale con piu' specie. Comunque anche quelle del gruppo saxatilis potrebbero avere nuove specie perche' alcune "lepidota" sono sicuramente distanti dalle vere lepidota. Un pike molto interessante, anche se esterno al rio uruguay (comunque antistante al rio de la plata), e' quello rinvenuto da Felipe in solo 2 esemplari nei dintorni di Maldonado e nominato provvisoriamente come C. lagunera.

Ciao Enrico

Unknown ha detto...

Direi che il fatto che siano predatori non conta molto per quanto riguarda la speciazione delle Crenicichla.

Anonimo ha detto...

Non e' limitante non poter occupare tutte le nicchie di alimentazione?

ciao enrico

Unknown ha detto...

Ora ho capito cosa intendi! Gran bella domanda, sottile ed attuale per quanto riguarda la speciazione.
È limitante sì, tuttavia credo che nelle Crenicichla il processo di speciazione sia allopatrico e quindi non spinga a differenziare le specie secondo nicchie diverse come potrebbe essere negli Amphilophus del Nicaragua oppure i ciclidi dei piccoli laghi vulcanici del Camerun.

Anonimo ha detto...

In C. britskii (bacino del parana' brasiliano) sono sempre state rilevate presenze algali superiori al 50% fra gli alimenti ingeriti. Una virata sul tipo di alimentazione avrebbe dato effetti esplosivi sulle radiazioni. Invece i predatori concorrenti sono molti. Specialmente gli hoplias sono tantissimi. Il vantaggio delle specie del bacino dell'uruguay e' che hanno taglia medio-piccola e che si nascondono benissimo fra i sassi tanto che alcune sono difficilissime da pescare.

ciao enrico

Anonimo ha detto...

Kullander: Crenicichla mandelburgeri. Se partono con tutte quelle simili ad iguassuensis e tesay che si trovano in quelle zone entro alla fine dell'anno il genere raggiunge le 100 specie.

ciao enrico

Fabio Sebastiani ha detto...

http://www.cichlidae.com/forum/viewtopic.php?f=17&t=5623

Anche lo zio Sven ci si mette ora. Che pacchia per voi ciclodofili.
:-)

Unknown ha detto...

Mi sembrava un avvio stanco di 2009 ed invece...

Anonimo ha detto...

Fabio, te l'avevo detto che quella fra gymno, creni e australoheros sarebbe stata la nuova rift valley.
Comunque a me i nomi tedescheggianti in sud america non mi piacciono proprio, preferisco l'uso di vocaboli guarani e charrua.

ciao enrico

Unknown ha detto...

Io per Sven ho un vero debole!