Menta e sedano. Non è il piatto del giorno, ma il profumo del fontanile, perlomeno per me. A volte il loro profumo è talmente penetrante che ancora prima della cortina arborea che isola la risorgiva dall'ambiente circostante, il sedano e la menta annunciano la presenza dell'acqua al visitatore.
Nella pianura centro-occidentale, dalle mie parti cioè, i fontanili non rispecchiano la diversità vegetale delle risorgive orientali. Ciò si deve alla periodica pulizia dell'ambiente emerso, le ripe, e di quello sommerso chiamata spurgo e che ha lo scopo di evitare l'interramento dei fontanili dovuto alla crescita della vegetazione acquatica che rallenta la corrente e favorisce la sedimentazione. In seguito allo spurgo la comunità vegetale è costituita da sedanina d'acqua (Berula erecta o Apium nodiflorum, due piante molto simili per forma in fase sommersa durante lo sviluppo vegetativo) che generalmente tende a formare popolamenti puri, da crescione acquatico (Nasturtium officinale), da menta acquatica (Mentha aquatica) e da nontiscordardimé palustre (Myosotis scorpioides). Questa comunità rappresenta la fase iniziale della vita di un fontanile.
A questa associazione vegetale mi sono ispirato nell'allestimento della vasca al Museo di Storia Naturale di Bergamo. In queste due immagini potete osservare a destra la menta, al centro la sedanina d'acqua con qualche nontiscordardimé che si staglia in altezza. Nella zona ombreggiata a sinistra è stato sistemato del muschio, probabilmente Fontinalis antipyretica. Gestire una vasca di questo genere non è difficile se si dispone di un refrigeratore che mantiene la temperatura dell'acqua tra i 12 e i 16°C e di sufficiente luce (probabilmente è il fattore critico in questa installazione). Durante il riarredamento dell'acquario ci siamo accorti che nella parte posteriore manca la sabbia di fondo. Prossimamente verrà introdotta in modo che si possa piantare altra sedanina e menta.
In uno dei prossimi post presenterò i pesci che popolano la vasca.
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