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mercoledì 9 dicembre 2009

Preludio

L'ultimo numero di Vertebrate Zoology si è rivelato particolarmente ghiotto per i ciclidofili per la ridescrizione di Laetacara curviceps e la descrizione di Andinoacara stalsbergi. Ho intenzione di dedicare un paio di post a queste specie, ma per evitare di rendere particolarmente pesante la discussione della nuova specie di Andinoacara intendo postare una piccola premessa. Ne secondo articolo si cita il concetto evolutivo di specie di Wiley (1978): una specie in evoluzione è un unico lignaggio di popolazioni in relazione ancestrale-discendente che mantiene la propria identità rispetto ad altri lignaggi così definiti e che ha tendenze evolutive e destino storico propri e specifici. Questo concetto suona leggermente diverso dal solito concetto biologico di specie come quello "classico" di Mayr del 1942: le specie sono gruppi di popolazioni naturali che realmente (o in potenza) si riproducono e che sono isolate riproduttivamente da altri gruppi analoghi.
I concetti evolutivi di specie, ce ne sono diversi, tentano di inglobare nella definizione di specie il fattore tempo. Semplificando potrei dire che una specie è un gruppo di popolazioni che nel tempo evolve un insieme unico di caratteristiche che la distingue da altre specie. Ricordatelo quando parlerò di Andinoacara stalsbergi che possiede scaglie chiare dai bordi scuri e per questo può essere distinto facilmente da A. rivulatus che ha scaglie scure a bordi chiari. Ovviamente questa non è l'unica differenza tra le due forme, ma è la principale. Nell'articolo vengono citate anche differenze genetiche che tuttavia appaiono di scarsa entità.

Andinoacara sp. "Maracaibo", una forma diffusa nel bacino idrografico dell'omonimo lago in Venezuela che dovrebbe rappresentare una nuova specie.
Fotografia di Florent de Gasperis.

Tutto ciò mi ha ricordato il concetto "cinico" di specie che ha trovato in un famoso ittiologo uno dei massimi esponenti. Secondo costui la specie è "una comunità, o un insieme di comunità, le cui caratteristiche morfologiche distintive sono, secondo l'opinione di un sistematico competente, sufficientemente definite per dotarla, o dotarle, di un nome specifico." Come dire, viste le differenze di colorazione tra le due forme troviamo qualcosa che giustifichi la descrizione di una nuova specie. Sono solo malignità le mie? Nel prossimo post una risposta, forse.
Nel frattempo una risposta datela voi. Chi è il famoso ittiologo (dovrebbe essere noto ad ogni ciclidofilo) epigono del concetto cinico di specie?

14 commenti:

enrico ha detto...

Sul forum di cichlidroom, nel topic su A. stalsbergi c'è una bella risposta di Alf Stalsberg che tratta un pò di storia della greenterrorologia. :D

Unknown ha detto...

Visto. La situazione si rende interessante.
Allora Enrico, qual è l'ittiologo? È molto noto ai ciclidofili! :-D

enrico ha detto...

Non ho capito chi intendi. Per me il più cinico negli ultimi anni è stato J. J. Schmitter-Soto con la serie di Rocio e Amatitlania + il C. chetumalensis ma anche i brasiliani del sud non scherzano affatto.

Unknown ha detto...

Si tratta di un ittiologo più storico, non contemporaneo.

enrico ha detto...

Ah..., allora è facile ma lascio la risposta agli altri altrimenti giochiamo sempre solo noi due.
Intanto aspetto impaziente la seconda parte del topic sui julido che mi interessa assai.

Unknown ha detto...

Hai ragione, vediamo se qualcun altro si arrischia. La seconda parte sui Julidochromis non l'ho già pubblicata con la risposta di Heg e dei giapponesi?

Fabio Sebastiani ha detto...

Io invece aspetto quello sulla Laetacara.

Non ho capito bene: descrizione ex-novo senza cambiare nome (ci sta) perché la sinapomorfia del genere era un "fake" poi la trovano ma non in tutte le specie (e non ci sta e bisogna splittare allora)?

Insomma Livio, pensaci tu.
:-)

Fabio

enrico ha detto...

Scusa ma non l'avevo vista. Ho il pc lentissimo e ci mette un'ora a caricarmi la pagina.

Unknown ha detto...

Devo snellire il template? Troppo pesante?
Spero di riuscire a terminare il post in tempo per Natale!

Fabio Sebastiani ha detto...

Mi sa che il pc di enrico va a characidium letargici da climi temparati.
:-D

(BTW, a me carica tutto bene e in fretta con linux e firefox)

enrico ha detto...

No, Livio, è il mio pc che è rotto.
Non sono ancora riuscito a vedere il filmato degli arrampicatori di Fabietto. Mi sa che faccio prima ad andare sul posto. Aloha! :DDD

Fabio Sebastiani ha detto...

Eh si Enri' fai prima ad andare sul posto...anche perché quel filmato su youtube lo hanno tolto (ma ne trovi molti altri più caserecci).

Fabio

enrico ha detto...

E' arrivato anche Heiko nel topic. Si salvi chi puo'! :DDDDDDDD

Unknown ha detto...

Sarà bene che termini il post in gretta prima che intervenga qualcun altro a rendere la situazione più complicata. :-)