È passata una settimana dal Congresso AIC 2009 e non ho ancora pubblicato una foto dell'evento. Perché? Semplicamente perché Wolfgang Staeck stesso mi ha chiesto di non farlo (se ho capito bene!). Le foto che ho ripreso della sua conferenza devono essere messe a disposizione esclusivamente dei soci AIC. D'altronde Staeck è da anni il presidente della DCG, l'associazione che riunisce i ciclidofili tedeschi (mi diceva che attualmente gli iscritti sono solo 2500-3000, ogni paragone con l'italica situazione è sprecato) e parlando con lui si comprende quanto ci tenga al discorso associativo. Basti dire che per ridurre al minimo le spese sostenute da AIC Staeck ha volato alle 4 di notte. Per evitare incidenti diplomatici tra associazioni obbedisco. Posso comunque dare qualche breve accenno della conferenza della mattina di domenica che riguardava i ciclidi nani sudamericani non appartenenti al genere Apistogramma dato che non ho assistito a quella del pomeriggio che riguardava loro.
La conferenza ha trattato tutte e trentatre le specie di ciclidi nani sudamericani fino ad ora conosciuti (una notevole differenza di numero se pensiamo che gli Apistogramma a detta di Staeck sono circa 120). Oltre a mostrare foto di buona qualità, Staeck ha anche prodotto informazioni che difficilmente troveremo sui libri. Un esempio su tutti riguarda Mikrogeophagus altipispinosus che durante le cure parentali, in caso di necessità, raccoglie le larve in bocca e le trattiene per oltre mezz'ora. Anni fa ho allevato questa specie, ma non ho mai osservato questo comportamento. D'altronde l'acquario era pesantemente piantumato ed i pesci si sentivano ben protetti.
A sinistra Aldo Reggi, l'infaticabile segretario dell'AIC, e Wolfgang Staeck.
Molto interessante è stata anche la conferenza di Pietro de Checchi, socio AIC, riguardante la chimica dell'acqua. La sua esperienza è partita dall'osservazione dei fontanili delle sue zone, Padova, e della lussureggiante vegetazione che accolgono. L'analisi delle acque di fontanile non ha mostrato molte differenze con l'acqua di casa, ma purtroppo in acquario la situazione non è così rosea. La sua ipotesi di lavoro è che nell'acqua di rubinetto ci sia tutta una serie di composti che non sono rilevabili facilmente e che influiscono sull'equilibrio dell'acquario. La sua proposta è quindi di filtrare l'acqua da immettere in vasca con carbone attivo per circa una settimana. Devo dire che per uno come me che ha appena installato dei punti di carico-scarico dell'acqua questo discorso non è per nulla rassicurante.
Molto interessante è stata anche la conferenza di Pietro de Checchi, socio AIC, riguardante la chimica dell'acqua. La sua esperienza è partita dall'osservazione dei fontanili delle sue zone, Padova, e della lussureggiante vegetazione che accolgono. L'analisi delle acque di fontanile non ha mostrato molte differenze con l'acqua di casa, ma purtroppo in acquario la situazione non è così rosea. La sua ipotesi di lavoro è che nell'acqua di rubinetto ci sia tutta una serie di composti che non sono rilevabili facilmente e che influiscono sull'equilibrio dell'acquario. La sua proposta è quindi di filtrare l'acqua da immettere in vasca con carbone attivo per circa una settimana. Devo dire che per uno come me che ha appena installato dei punti di carico-scarico dell'acqua questo discorso non è per nulla rassicurante.
La partecipazione al congresso è stata discreta e c'è stato il tempo per discutere con i relatori e tra i soci. Al congresso 2010, si progetta il gradito ritorno di un relatore di notevole spessore. Un indizio. Ho parlato di lui recentemente in questo blog. Spero proprio che accetti.
3 commenti:
Per gli altispinosus non è difficile osservare la difesa o lo spostamento delle larve che dura molto di più rispetto ai loro cugini ram. Questo credo dipenda anche dalla taglia dell'animale e conseguente dimensione della bocca. Specialmente in acquario dove gli alto tendono a diventano molto grossi. Senza contare anche una forma nettamente più geofagina e areale di distribuzione che incontra quasi tutti i mangiaterra incubatori. Naturalmente metterli in una vasca molto piantumata è un delitto. :DDDDDD Poi leggendo che i guru come Staeck volano alle 4 di notte mi è passata subito tutta la stanchezza per le quasi 50 ore passate negli aeroporti ad aspettare coincidenze. :DDDDD
Riguardo al guru del prossimo anno con tutti i malawidipendenti che ci sono adesso credo che ci sarà il pienone. Almeno lo spero perché vale sempre la pena farsi qualche km. per sentirlo. Anche se uno abita a Lampedusa. :DDDD
ciao enrico
Livio, grazie del bel resoconto, a cui spero darai seguito in qualche altra forma, come accennavi tempo fa. Riguado al veto di Staeck sulle foto, guarda e credimi, nessun intento polemico nei tuoi confronti ma quando leggo come questa mi ricordo improvvisamente perché non sono (mai stato) iscritto a un'associazione acquariofila (e neanche di altri hobby, guarda un po'). E francamente proprio dai tedeschi mi aspetto di più e di meglio. "Tenerci al discorso associativo", per usare la tua fin troppo gentile perifrasi, non mi pare una giustificazione adeguata. Detto questo ritorno nell'ombra.
@Enrico: anch'io avevo visto spostare le larve da parte dei Mikrogeophagus, ma non mi ero mai accorto che tenessero così a lungo in bocca i pargoli. Questo è uno dei motivi per cui preferisco il nome Mikrogeophagus a Papiliochromis.
@Rogolino: ho scritto questo post con un certo imbarazzo, ed ho impiegato una settimana per farlo, credo che tu lo abbia percepito e me ne scuso. Comunque credo che di occasioni per rimediare (vedi altre conferenze che seguiranno nel 2010) ce ne saranno. Quindi aspetta e vedrai. Nel frattempo le pubblicazioni sui ciclidi continuano a fioccare. Ora ho solo l'imbarazzo della scelta. A presto in modo che tu possa uscire dall'ombra.
Posta un commento