Repubblica oggi dedica due pagine due al confronto tra la resurrezione biologica del Tamigi che ha visto tornare salmoni, lontre, sogliole e foche e l'agonia dei fiumi italiani monitorata dal dossier WWF. Le cause del miserabile stato dei nostri fiumi sono note da tempo: attività estrattive, canalizzazioni, inquinamento, captazioni d'acqua. Nel dossier si trova anche l'elenco delle specie ittiche con il loro stato di conservazione mutuato dalla lista rossa di Zerunian del 2007. Praticamente l'unica specie non a rischio è il cavedano.
Ho testimoniato anche in questo blog l'inesorabile calo della biodiversità ittica parlando dei fontanili che scompaiono o del bracconaggio. Se la situazione dei fiumi si sta delineando, quella delle zone umide è anche meno conosciuta. Non si sa bene quante siano e di conseguenza che specie le frequentino. Negli ultimi anni per esempio sto raccogliendo dati, anche se in maniera frammentaria, sulle popolazioni di panzarolo (Knipowitschia punctatissima), un gobide legato agli ambienti di fontanile. In CKmap, il progetto di informatizzazione della distribuzione della fauna italiana, risultano solo 9 località in Lombardia, tra l'altro nessuna in fontanile. Io ne conosco altre tre la cui divulgazione dovrebbe avvenire in un articolo, spero a breve. Stiamo parlando di un vertebrato diffuso nel cuore dell'Europa occidentale, non di un piccolo e magari "insignificante" bacarozzo. Di fatto ne sappiamo ben poco. Forse Ckmap è ancora fortemente incompleto (parlo dell'ultima edizione, quella non presente sul web) e probabilmente solo una ricerca bibliografica di ampio respiro in polverose biblioteche museali può fornire dati esaustivi. Lasciatemi però qualche dubbio.
Tre gobidi, due specie: ghiozzo padano e panzarolo (a sinistra).
Ma come ha fatto la perfida Albione a riportare il Tamigi ai fasti dei bei tempi andati? Investendo, investendo e ancora investendo in denaro e risorse umane, perché la legge non basta, servono anche i controlli.
1 commento:
Altro articolo molto bello. Tocca temi tanto importanti quanto spesso ignorati.
Posta un commento