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mercoledì 22 febbraio 2012

La prima specie del 2012: Krobia xinguensis

Krobia xinguensis
Fotografia di Erik Åhlander

Il primo ciclide descritto nel 2012 è sudamericano e vede il gradito ritorno di Sven Kullander alla tassonomia dei ciclidi neotropicali. L'articolo della descrizione è open access e trovate il link al termine del post.

Il genere Krobia è stato eretto nel 1989 da Kullander e Njissen per raccogliere due specie dei bacini idrografici della Guiana appartenenti a Aequidens (K. guianensis e K. itanyi) caratterizzate da una banda longitudinale nera obliqua che tende a terminare alla base della pinna dorsale (la banda longitudinale obliqua è comune anche ai generi Andinoacara, Bujurquina e Tahuantinsuyoa), da una macchia nera sul peduncolo caudale e da altre caratteristiche meno evidenti (squame predorsali disposte in una sola serie e forma dell'osso ceratoiale per esempio). Il genere Krobia è caratterizzato anche da tre strisce nere che percorrono il muso e da una pinna caudale  con un lobo superiore leggermente più sviluppato. Attualmente in Krobia sono presenti, oltre alle specie citate in precedenza, un paio di specie (K. pataroensis e K. paloemeuensis) che nell'articolo odierno Kullander suggerisce di riportare in Aequidens, benché non siano del tutto chiari i motivi, e alcune forme di incerta classificazione che probabilmente meriterebbero il rango di specie a se stanti.



Krobia guianensis
Fotografia di Fabien Naneix


Krobia xinguensis è particolarmente importante perché amplia l'areale di questi ciclidi al bacino del fiume Xingu, un affluente della regione meridionale del Rio delle Amazzoni in cui non sono presenti, allo stato attuale delle conoscenze, altre specie del genere. Si viene così a generare una distribuzione disgiunta tra le diverse specie di Krobia e K. xinguensis. Una distribuzione simile, ma inversa, è quella del genere Retroculus che vanta alcune specie nel bacino idrografico meridionale del Rio delle Amazzoni e solo una nella parte meridionale della Guiana. K. xinguensis è stata pescata per la prima volta nel 1964 da Harald Schultz che raccolse tre esemplari nel rio Batovi in Mato Grosso.

Diagnosi K. xinguensis si distingue dalle altre specie del genere per un peduncolo caudale breve e leggermente più alto, per la banda laterale che raggiunge la base della pinna dorsale mentre nelle altre specie si ferma prima, per due strisce interorbitali ben evidenti, per una striscia interorbitale leggermente incurvata e per la presenza di due macchie marroni sulla mascella inferiore (nella fotografia sottostante sono visibili le due macchie).


Krobia xinguensis, a sinistra, e K. itanyi.
Fotografia di Sven Kullander


Distribuzione Bacino del fiume Xingu. Non sono note informazioni sulle richieste ambientali della specie. Lowe-McConnell riporta delle informazioni riguardanti Aequidens guianensis che in realtà dovrebbero riferirsi a K. xinguensis e che indicano negli ambienti d'acqua chiara (poveri di nutrienti) con abbondante vegetazione l'habitat della specie.

La distribuzione di Krobia xinguensis.
Kullander (2012).

Etimologia Il nome xinguensis si riferisce al bacino idrografico del fiume Xingu, mentre Krobia allude al termine con cui i locali chiamano i ciclidi del Suriname e della Guiana occidentale. In acquariofilia la specie è nota sotto il nome di Krobia sp. "red cheek".




Krobia itanyi
Fotografia di Fabien Naneix


Kullander S. 2012. Krobia xinguensis, a new species of cichlid fish from the Xingu River drainage in Brazil (Teleostei: Cichlidae). Zootaxa 3197: 43–54.

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