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sabato 6 novembre 2010

Vite nelle correnti

Coppia di Teleogramma brichardi
Fotografia di Christophe drône


Perché così tante specie di ciclidi? La risposta sta probabilmente in vari fattori tra cui la filopatria (la tendenza a rimanere nei pressi del luogo di nascita), la stenotopia (la specializzazione verso un ambiente), le modalità riproduttive diversificate, gli adattamenti agli ambienti profondi, l'anatomia specializzata soprattutto a livello dell'apparato digerente e la selezione sessuale. Si formano così continuamente popolazioni isolate che possono diversificarsi tra loro per processi casuali (perdite di geni dovute semplicemente al fatto che la nuova popolazione è costituita da pochi individui che non portano per esempio tutte le varianti di colore) oppure legati allo sviluppo di adattamenti particolari. Non stupisce quindi che il maggior numero di specie ricorra negli ambienti lacustri. L'ambiente lacustre ha un maggior assortimento di habitat e si presta favorevolmente a segregare popolazioni. Si è visto che basta per esempio una lingua di sabbia di poche decine di metri o lo sfociare di un fiume sulla costa per impedire ai ciclidi degli ambienti rocciosi di diffondersi. Anche i fiumi però riservano sorprese. Il corso inferiore del fiume Congo accoglie una vera e propria radiazione costituita dai generi Teleogramma, Steatocranus e Lamprologus. Uno studio recente ha investigato la diversità genetica e morfologica di un paio di specie, Teleogramma depressum e Lamprologus tigripictilis, arrivando alla conclusione che anche nei fiumi si possono trovare popolazioni di una stessa specie parzialmente isolate.

Il basso corso del Congo con i siti di raccolta delle specie studiate.
BMC Evolutionary Biology 2010, 10:149


In questo caso a produrre l'isolamento sono probabilmente le numerose rapide presenti nel fiume, ma l'aspetto interessante è che le due specie non rispondono nello stesso modo. D'altronde le specie del genere Teleogramma sembrano delle piccole salsicce, abitano gli anfratti delle zone a maggiore corrente e hanno quasi perso la capacità di nuotare (la vescica natatoria è praticamente assente); Lamprologus tigripictilis invece è una specie meno specializzata che vive in una discreta varietà di ambienti e che appare poco territoriale per la media dei ciclidi della zona.
Altri pesci delle rapide se ne fanno un baffo e le scalano. Sono i Characidium dell'America meridionale e non sono ciclidi. Chissà cosa isola le popolazioni in questo caso.





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